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Gamificazione Aziendale: quando il lavoro è in gioco

Un’azienda è più o meno come un gioco di società, ma senza la violenza di un Risiko o la manipolazione economica di un Monopoly. E’ più semplice in effetti.

L’Architetto della Mente
M.A.D. Gazette

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In Architettura delle Informazioni esiste un termine, coreografia, che indica la fluidità dei processi che si attivano all’interno di un Contesto Informativo.

Migliorare la Coreografia è il compito ultimo di un Architetto dell informazioni, perché il risultato è aumentare il tasso di conversione degli utenti.

La Gamificazione è uno strumento molto versatile e permette, tra le tante, di curare ed ottimizzare questo aspetto di una relazione.
Se nello scorso articolo ci siamo concentrati sulle Game Techniques da usare nei Social, vediamo ora invece come applicare la Gamificazione in un contesto aziendale.

In quali aree di un’azienda si può usare la Gamificazione?

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Un’azienda va concepita come un Sistema, in cui l’efficienza è tuttavia superiore alla semplice somma delle parti.

Non basta infatti avere il miglior dipendente, se il suo team non è all’altezza.

Non basta avere un CEO in gamba, se la comunicazione interna è lenta e anacronistica.

E non basta applicare strategie come il Kaizen se poi si continuano ad usare infrastrutture non adeguate.

Gestire un’azienda è dunque un lavoro complesso, che va necessariamente inserito in un contesto temporale più ampio.
Occorre dedicare la giusta attenzione a ciascuna delle parti del sistema, senza dimenticare che è nella sinergia dei vari componenti che si nasconde l’efficienza.

La Gamification è una strategia che ti porta a ragionare in questo modo, creando e migliorando relazioni in un preciso contesto.

Lo scopo della Gamification è soprattutto gestire meglio il tempo ed aumentare il coinvolgimento dei “giocatori”.

In quali contesti può dunque essere usata?

  1. Risorse Umane: è possibile usare la Gamification per snellire la fase di Recruiting e di Formazione, attraverso l’uso di Game Techniques specifiche ed una profilazione da attuare attraverso delle sfide calibrate sulle personalità che si stanno cercando.
    La Gamification può aiutare moltissimo nelle prime fasi di assunzione, formando il nuovo dipendente in modo naturale ed includendolo da subito nelle dinamiche aziendali.
  2. Produttività: la Gamification è lo strumento ideale per generare motivazione e stimolare dinamiche relazionali. Elementi come la competizione, già ampiamente usati in ambito aziendale, permettono di aumentare l’impegno ed il coinvolgimento di un dipendente. Tuttavia la Gamification non è solo punti e trofei e competizione, ma una prospettiva diversa di guardare al lavoro.
    Esistono infatti diversi tipi di motivazione e ciò che manca, come vedremo nel prossimo paragrafo, è spesso quella Intrinseca, ovvero il desiderio di portare a termine un compito per il gusto di farlo e basta.
    Questa dinamica, se è pressoché spontanea in un contesto come quello Giapponese dove è nato il Kaizen, è spesso invece considerato difficile da attuare in una cultura come la nostra.
    In Occidente prevale ancora il desiderio di emergere singolarmente, figlio di un individualismo che ci portiamo dietro da… sempre.
    Per questo la vera Gamificazione spesso è confusa con l’uso di punti e trofei: non riusciamo ad immaginare una situazione in cui non emergano chiaramente un vincitore ed un perdente.
    E’ invece possibile usare questa strategia per valorizzare ciascun dipendente e spronarlo a dare il meglio di sé senza svilirlo, rispettandone le caratteristiche individuali e agendo sulla sua Leva motivazionale personale.
  3. Leadership e Team Management: le Gerarchie sono qualcosa di naturale, che nascono spontaneamente all’interno di un gruppo sociale. Uno dei problemi di un luogo di lavoro è il dover accettare spesso un ruolo che non ci compete o che non riteniamo valorizzato.
    Nei giochi esistono tantissimi approcci alla costruzione dei team e si rispetta naturalmente il proprio ruolo.
    Perché?
    Perché lo scopo, in un gioco vero e dal Game Design ragionato, è divertirsi e niente deve mettersi in mezzo.
    Esistono tantissime strategie e tecniche che possono aiutare a costruire un contesto lavorativo più sano, in cui le relazioni gerarchiche siano un mezzo per stimolare produttività, rispetto di sé e degli altri, e favorire il project management.

Queste 3 aree possono essere suddivise a loro volta in classi più piccole, ma lo scopo di questo articolo è presentare un’idea di come la Gamificazione potrebbe aiutare la tua azienda a diventare più efficiente.

Soprattutto, è importante comprendere come la Gamification sia uno strumento che mette al centro della propria indagine la persona, portando a quello che Yukai Chou definisce “Human Focused Design” in opposizione al più classico “Function Focused Design”.

Un processo gamificato non dura necessariamente di meno rispetto ad un processo più classico, né è per forza più semplice da applicare o da attuare.
Per questo dovresti diffidare da chi ti promette miracoli in poco tempo.
Vuol dire che si limita a rimanere al primo livello della Gamificazione.

I 3 Livelli della Gamificazione

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Con questa suddivisione ci si riferisce ai diversi gradi con cui può essere applicata la Gamificazione all’interno di un contesto.

  1. Points and Leaderboards: uso di punti e classifiche, che stimolano la competizione. E’ la dinamica più facile da applicare a offre subito risultati tangibili.
    Il problema è che non tutti amano competere e sul lungo periodo rischia di generare frustrazione, ansia e un ambiente di lavoro malsano.
  2. Points, Badges and Rewards: a questo livello il gioco diventa più complesso e si da un contesto oltre che un seguito alla raccolta di punti e alla competizione. Esistono infatti diversi tipi di giocatore e un numero più alto di opzioni consente di attivare anche altre Leve motivazionali, come il desiderio ottenere premi (che non è lo stesso di vincere!) o di raggiungere un certo ruolo nel gioco.
  3. Gamification Ownership: qui il gioco inizia ad essere nelle mani del giocatore.
    Sono ancora presenti tutti gli elementi precedenti più le altre varie dinamiche della Gamificazione, ma con una differenza: la possibilità di far sentire la propria voce e partecipare alla costruzione del Contesto relazionale.

Quest’ultimo punto viene applicato raramente ma è di sicuro quello che nel lungo periodo può favorire la nascita e la crescita di una Cultura aziendale inclusiva e valorizzante.

Costruire una narrazione che parta dalla Vision aziendale e che copra tutte le varie aree, in cui un dipendente non sia solo un “ingranaggio della macchina” che può anche essere sostituito, ma un protagonista di un gioco in cui diventare bravi non è solo un modo per ottenere premi ma diventare migliori… chi non vorrebbe giocare ad un gioco così?

Conclusione

Sai qual è la frase più pronunciata dai videogiocatori?

L’ultima e poi smetto, giuro!

Quando giochiamo viviamo un coinvolgimento totale, non ci preoccupiamo di niente e l’unica cosa che ci interessa è continuare a ricevere quegli stimoli positivi che ci fanno stare bene.

Il dramma della realtà quotidiana è che l’equilibrio tra doveri e piaceri è troppo a sfavore della prima, quando sappiamo che oggi è possibile costruire contesti lavorativi in cui il divertimento non sia una distrazione, ma un mezzo.

Eppure, si continuano a portare avanti dinamiche che non funzionano più, quando basterebbe davvero poco.

Solo guardare le cose da una prospettiva diversa.

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Hai un progetto che pensi possa trarre beneficio dalla Gamification?
Ti do un consiglio: parliamone assieme, senza impegno.
Queste tecniche sono utili, ma solo se contestualizzate bene.
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