Coprofagia: se il cane mangia la cacca è malato?

Pina Russo
malattie del cane
Published in
4 min readJan 1, 2019

Al di là del comprensibile disgusto, se ti è capitato di vedere che il tuo cane mangia la cacca sappi che non sei la sola: a me è accaduto almeno 3–4 volte, e siamo in buona compagnia, perché pare che il 16% dei pelosi (o addirittura, secondo studi recenti, il 23%) palesi la stessa tendenza.

C’è il cane che mangia le feci proprie (la cosiddetta autocoprofagia), e c’è quello che mangia gli escrementi altrui (l’allocoprofagia, che consiste nel mangiare il materia fecale di altri cani ma anche cacca di gatto o altri animali).

Un consulto clinico è importante per diverse ragioni:

  • appurare se si tratti di una condotta normale o anomala
  • sondarne le cause
  • scongiurare problemi connessi, come infestazioni da parassiti intestinali, gastroenteriti e diarree.

Analizziamone dunque i vari aspetti.

Le possibili motivazioni per le quali un cane mangia cacca

Come detto, la coprofagia potrebbe essere un comportamento normale: strano a dirsi per noi umani, ma i cani tendono spesso ad alimentarsi con i resti organici, piuttosto che a cacciare (come i loro predecessori lupi).

Anzi, è più che plausibile che gli uomini primitivi siano stati spinti ad addomesticarli proprio per smaltire “la spazzatura”.

Nelle prime settimane di vita dei cuccioli la madre stimola l’eliminazione delle feci leccando la regione ano-genitale, e capita che le ingerisca per mantenere pulito il giaciglio.

Quando i cuccioli crescono cominciano a esplorare l’ambiente e “assaggiare” le feci potrebbe essere appunto una condotta esplorativa, che si rinforza per il piacere che alcuni di loro mostrano rispetto all’odore e al sapore degli escreti.

A proposito del sapore: l’avresti mai detto che la cacca di gatto possa essere gustosa?

Pare che per Fido lo sia, come pure quella dei ruminanti, che apporta fonti di vegetali parzialmente digerite e numerosi principi nutrizionali.

Ed eccoci qui alla prima motivazione che potrebbe spingere alla coprofagia: alcuni fattori dietetici possono agire come causa del disturbo.

Naturalmente, quanto più il cane è affamato (o goloso), tanto più sarà grave il problema.

E questa rappresenta la seconda plausibile causa: patologie organiche possono ad esempio impedire a Fido di assimilare tutti i nutrienti che gli vengono normalmente forniti con l’alimentazione.

Ci sono poi origini “educative”.

Capita bene o male a tutti noi umani di sgridare i nostri animali perché hanno eliminato dove non avrebbero dovuto: si tratta di un errore, perché il cane sarà “invogliato” a mangiare le feci per nascondere il “misfatto” ed eliminare ogni indizio!

Oppure, un’altra possibile causa “educativa” è la ricerca di attenzioni: per alcuni cani un’attenzione, per quanto negativa, è sempre meglio di niente, ed è in questi frangenti che la punizione agisce da rinforzo.

In definitiva, punire il cane è ERRATO.

Qualora la coprofagia sia un comportamento normale, la punizione sarà per Fido “incomprensibile”, per cui NON riuscirà ad instaurare la relazione causa-effetto che permette al cane di apprendere, ma sarà solo foriera di stress e caricherà la relazione col padrone di un’accezione negativa e ansiogena.

È solo nel caso in cui la condotta sia patologica che bisogna attivarsi, ricorrendo come detto al veterinario.

Quando invece la coprofagia è preoccupante?

Quando è conseguenza di periodi prolungati di solitudine, frustrazione, preoccupazione e ansia.

Se il tuo cane è costretto in un ambiente recintato o chiuso in spazi ristretti molte ore al giorno e noti un’insolita attenzione nei confronti delle feci, può trattarsi di un disturbo compulsivo, quindi di una “malattia comportamentale”.

D’altronde, un recente studio pubblicato su “Veterinary Medicine and Science” ha concluso che, per quanto la coprofagia sembri essere manifestata soprattutto dai mangiatori accaniti di erba e da cani da caccia o Terrier, NON esistono altre caratteristiche demografiche specifiche dei coprofagi che, anzi, NON si differenziano per sesso, stato riproduttivo, età o dieta dai non coprofagi.

È emerso inoltre come tutti i cani coprofagi preferiscano le feci fresche, che sono anche a minor rischio di infestazione da larve di insetti.

Insomma, pare che, tranne qualche eccezione del singolo caso, si tratti di un comportamento “normale” che, forse, dovremmo semplicemente imparare ad accettare!

Cosa fare per combattere la coprofagia nel cane?

Come detto la punizione non solo non è efficace, ma può essere addirittura deleteria.

Molto meglio agire a livello educativo: l’intervento dipende dall’entità problema, dall’età del cane, dall’età di insorgenza del comportamento, dal contesto in cui il problema si verifica, dalla routine del cane.

Ed è proprio su questa che voglio concentrarmi.

Prima di tutto è necessario che insegni a Fido a defecare durante le passeggiate aumentando il numero delle uscite e premiandolo quando sporca per strada: non riuscendo a mangiare le feci perché la passeggiata continua, dopo un po’ dovrebbe perdere l’abitudine.

Sempre durante la passeggiata dovrai impedirgli di allontanarsi e di andare senza guinzaglio e senza supervisione.

Se invece si tratta di un cane che per una serie di ragioni non defeca per strada (perché lo hai abituato a liberarsi fuori al balcone, oppure perché adoperi le traverse, etc.) devi impedire, per quanto possibile, l’accesso alle feci pulendo rapidamente quando il cane sporca.

Se il tuo cane mangia la cacca e condivide casa con Miao ho un’ultima raccomandazione: metti la lettiera in una stanza inaccessibile a Fido.

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