Il morbo di Cushing e le altre malattie ormonali che possono affliggere il cane

Hai mai pensato che alcuni comportamenti inadeguati del tuo cane, come l’aggressività eccessiva o l’iperattaccamento, possano essere provocati dal morbo di Cushing, da un cattivo funzionamento della tiroide (iper e ipo tiroidismo), e da altre alterazioni ormonali?

Pina Russo
malattie del cane
4 min readDec 31, 2018

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L’incidenza degli ormoni sessuali nell’aggressività e l’iperadrenocorticismo (o morbo di Cushing)

Se noti che una problematica comportamentale insorge improvvisamente senza una causa apparente, evolve velocemente, è accompagnata da fobie non generate da traumi, e si aggrava con evidente rapidità, non è da escludersi a priori che una malattia ormonale abbia colpito Fido.

Le prime alterazioni ormonali che possono provocare aggressività si registrano a carico degli ormoni sessuali, e possono essere sia fisiologiche che patologiche: nel primo caso rientrano i comportamenti aggressivi delle femmine in occasione dell’estro o della gravidanza, oppure nelle femmine sterilizzate (in questo caso generate da paura), o nei maschi non castrati (che tendono ad essere di norma più aggressivi rispetto a quelli castrati, oltre che alle femmine).

Se hai un cane maschio e vuoi attenuarne alcuni comportamenti, come l’aggressività da paura, quella territoriale e quella fra maschi, proprio la castrazione potrebbe aiutarti.

Non produce invece effetti in caso di aggressività sociale o da dominanza nei tuoi confronti (anzi, pare che in quest’ultimo frangente la sterilizzazione anche delle femmine provochi un peggioramento).

Ma se sei convinta che la sterilizzazione rappresenti la panacea dei comportamenti indesiderati, sappi che NON funziona così: se non ti convinci di doverti impegnare nella rieducazione del cane e di imparare come interagire con lui, allora la castrazione e l’ovariectomia non serviranno ad alcunché!

Pensa che quando sterilizzai Gaia (per evitare gravidanze indesiderate e la gestione del calore, e non certo per “modellarle” il carattere) mi fu detto che si sarebbe calmata: mai accaduto!

Sintomi comportamentali come apatia, piagnucolii costanti, iperattaccamento, ma anche comportamento aggressivo, possono essere determinati anche da una concentrazione eccessiva di cortisolo nel sangue, indizio della Sindrome di Cushing.

Altri campanelli di allarme:

  • manifestazioni di polidipsia (sensazione di sete intensa)
  • poliuria (aumento della quantità di urina emessa)
  • addome a botte
  • incontrollato, spropositato, e “ingiustificato” accrescimento dell’appetito
  • perdita del pelo (alopecia)
  • diminuzione delle masse muscolari.

Si tratta di un disordine delle ghiandole surrenali secondario ad una malattia tumorale della ghiandola ipofisi.

In alcuni casi può nascere come malattia primaria delle ghiandole surrenali .

Meno frequentemente può essere dovuta alla prescrizione di dosi elevate, o per tempi prolungati, di farmaci steroidei e cortisonici (iperadrenocorticismo “iatrogeno”): in questi casi la riduzione o interruzione dei farmaci consente la guarigione.

La diagnosi viene effettuata associando i segni clinici alle alterazioni degli esami del sangue, delle urine e della diagnostica per immagini (ecografia addominale o TC) e ad alcuni test endocrini (come il test di soppressione con desametasone a basse dosi, il test di stimolazione con ACTH ed il rapporto cortisolo/creatinina urinari).

Una volta confermata la diagnosi, la terapia dipende dalla causa.

Il trattamento chirurgico è risolutivo sia per i tumori a carico dell’ipofisi che per quelli a carico della ghiandola surrenale.

Qualora la chirurgia non sia eseguibile, il trattamento prevede la somministrazione di farmaci specifici volti a ridurre la produzione di glucocorticoidi, da adoperare a vita e da tenere costantemente sotto controllo onde evitare il sovradosaggio: il più frequente è il trilostano (che va fatto assumere con il pasto).

La malattia non curata può invece indurre complicanze gravi: sviluppo di trombi ed emboli, diabete e chetoacidosi diabetica, ipertensione e infezioni batteriche e fungine.

La sindrome di Cushing, come detto, è una malattia endocrina di origine tumorale e, sebbene i tumori dell’ipofisi siano solitamente benigni, possono crescere e determinare compressione del cervello, con comparsa di segni clinici neurologici e, in alcuni casi, la morte.

I tumori delle ghiandole surrenali possono invece essere benigni e maligni: in quest’ultimo caso la prognosi è infausta.

Il trattamento dunque offre ottime chance di successo, ma solo se il tumore che la genera è asportabile chirurgicamente e se non si sono sviluppate metastasi, oppure se la causa risiede nella somministrazione di farmaci steroidei.

L’Ipotiroidismo

Ipotiroidismo e depressione: anche nel cane il binomio sussiste.

Pure la quantità insufficiente di ormoni prodotti dalla tiroide figura tra le condizioni patologiche che originano cambiamenti dell’umore, manifestandosi appunto come depressione (per una ridotta attività di noradrenalina e serotonina) e fobia (soprattutto in relazione a temporali e rumori improvvisi che spesso determinano i comportamenti aggressivi verso le persone e gli altri cani).

I cani ipotiroidei presentano reazioni improvvise con eccesso di vigilanza o all’opposto assenza di reazioni, e in aggiunta modificazioni del sonno e problemi cognitivi.

Il pelo e gli ormoni

Non solo una trasformazione repentina e “incomprensibile” del comportamento possono indurti a sospettare delle alterazioni ormonali nel tuo cane: altro sintomo visibile è la perdita di pelo, associata chiaramente ad altri più specifici.

È il caso del diabete mellito (insufficienza di secrezione d’insulina), nel quale i campanelli d’allarme sono 1) un accresciuto consumo di acqua, 2) una minzione molto frequente, 3) una tendenza all’obesità (link a Il cane labrador conquista il primato tra i cani ciccioni: ma perché questo “triste” destino?), e dell’iperestrogenismo (ciste ovarica nelle femmine non sterilizzate, tumori testicolari nei maschi) che si manifesta invece con disturbi di riproduzione nelle femmine e con una femminilizzazione nel maschio.

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