Livorno è da sempre all'avanguardia

Eleonora Simeone
TEDxLivorno
Published in
4 min readJan 21, 2019
Scoglio della Regina, Livorno

Se pensiamo che Livorno sia una città priva di avvenimenti importanti, ci sbagliamo di grosso. Perché, pur essendo relativamente giovane rispetto ad altre sue compagne, può vantare un numero di eventi fondamentali per la cultura italiana e non solo.

Ad esempio, di fronte ad azioni audaci e controcorrente, la città di mare non si è mai tirata indietro: nel 1764 dà i natali alla prima edizione Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria. Il fatto è particolarmente significativo perché questo pamphlet diventerà manifesto dell’Illuminismo, un testo fondamentale e il più noto del periodo per il contenuto innovativo e all'avanguardia. Non tutti si sarebbero presi la responsabilità di stampare un testo così forte, Livorno sì. Nell'opera viene definito come stabilire l’utilità di una pena:

“Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a’ delitti, dettata dalle leggi”.

Pochi anni dopo, sempre la città labronica è responsabile di un’altra azione significativa sotto l’aspetto culturale. È il 1770 quando viene stampata la terza edizione dell’Enciclopedia (il titolo originale era Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers) di Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond d’Alembert. Si tratta del primo compendio universale del sapere, nonché della prima opera di larga diffusione, pensata per mettere la cultura a disposizione di tutti. Un gesto non da poco che sottolinea quanto Livorno fosse un centro culturale fiorente, attento alla diffusione di idee di valore già tre secoli fa.

Sia Dei delitti e delle pene, sia l’Enciclopedia videro la luce presso la tipografia Coltellini ricavata nell'edificio Bagno dei forzati, dove oggi si trova il palazzo del Governo, tra il porto e piazza Grande, grazie all'intervento di Marco Coltellini, stampatore livornese di grande intuizione e coraggio. Non è un caso che la città fosse salotto di idee, frequentata da personalità di spicco del panorama culturale e letterario: Carlo Goldoni ambientò proprio qui le sue commedie della Trilogia della villeggiatura.

Livorno è stata punto di ritrovo anche di grandi pensatori e scienziati. Qui, di innovazioni tecnologiche se ne sono verificate parecchie. Basti pensare che nel 1844 venne costruita una nuova stazione ferroviaria a porta San Marco per la tratta Livorno-Pisa che avrebbe incluso, poi, anche Firenze. Si tratta della seconda ferrovia in Italia, dopo quella Napoli-Portici, e della prima della Toscana. Il fisico Carlo Matteucci nel 1846 sperimenta il primo collegamento telegrafico italiano lungo la ferrovia Livorno-Pisa.

Che dire del turismo? Livorno è la prima città italiana ad aprire uno stabilimento balneare. Dobbiamo tornare indietro fino al 1781 per vedere l’inaugurazione dei Bagnetti dei Cavalleggeri, dove oggi si trova l’acquario comunale, nati per volere dell’imprenditore Paolo Baretti (puoi approfondire qui).

La moda dei bagni coinvolgerà la città da subito e da quel momento in poi sorgerà un turismo balneare significativo nei secoli successivi. Nel 1840 Giuseppe Santi Palmieri edifica i Bagni Acquaviva, così chiamati per la limpidezza e purezza delle acque. Nel 1846 nascono, poi, i Bagni Pancaldi. Questi addirittura, per le personalità colte ed elitarie che li frequentavano, arrivarono a meritarsi l’appellativo di “Bagni Regi” (come si legge qui).

Un altro primato cittadino si verifica nel 1908 a Montenero, quartiere collinare di Livorno, quando viene inaugurata la prima funicolare italiana ad azionamento automatizzato. Livorno nel 1936 progettò uno dei primi impianti di depurazione delle acque di Italia. E la città è anche la prima a dotarsi di filobus elettrici.

Ma questi sono solo alcuni dei numerosi primati che potremmo continuare a raccontare.

TEDxLivorno, per guardare al di là dell’orizzonte

Negli ultimi decenni Livorno ha assistito ad un progressivo ristagno: di idee positive in grado di creare qualcosa di innovativo e di successo se ne sono viste poche. E il livornese oggi crede di non possedere più originalità, rimane preda di circoli viziosi, incapace di fuoriuscire dal caos appiattito dell’abitudine. Ma si sbaglia! TEDxLivorno, con la sua prima edizione, vuole recuperare quella mentalità così innovativa che caratterizza a fondo i livornesi e intende farlo mettendo a disposizione idee di valore in grado di cambiare davvero il mondo.

Livorno ha da sempre saputo cogliere bene le opportunità che le si presentavano davanti. Non ha esitato quando ha pubblicato opere innovative, non ha esitato quando ha capito che gli stabilimenti balneari avrebbero portato in città un grande afflusso turistico e non ha mai esitato a sperimentare nuove soluzioni tecnologiche.

Esempi positivi di innovazione e ricerca affiorano e caratterizzano la città di mare molto più di quanto si possa pensare, servono curiosità e perseveranza. Mai lasciarsi abbattere, ma anzi, saper cogliere gli input esterni per migliorare se stessi e raggiungere i propri obiettivi.

Innovare significa osservare qualcosa −magari che già esiste, perché no?− proponendolo in modo totalmente diverso, come sostiene Stefano Sarti Cipriani durante l’intervento al TEDxBergamo (che puoi vedere qui).

Un nutrito gruppo di persone che è riuscito a farsi spazio nel mondo del lavoro di oggi esiste ed è pronto a rivelare come ce l’ha fatta (e realtà come Flyby, 3DNextech, Wondersys e Geostudi Astier sono solo alcune!). A volte, basta anche soltanto un’impressione per dare avvio ad un cambiamento positivo sensazionale che ci permetta di guardare al di là dell’orizzonte.

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