Crampi Regions’ League — Un fan fiction di successo | Episodio 02

Crampi Sportivi
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7 min readApr 30, 2016

Come sarebbe la Serie A divisa per regioni? Ne abbiamo parlato qui, creando una sorta di guida per il Nord, il Centro e il Sud. È tempo di provare a simulare questa follia tramite Pro Evolution Soccer 2016, con la speranza che possa divertirvi ancora. Qui la prima puntata.

Gli stranieri a casa nostra, gli oriundi a dominare sulla nuova Lega Italiana. Il predominio mostrato dall’Italica di Marco Giampaolo nelle prime cinque giornate di campionato è stato impressionante, ma nelle stanze dei bottoni sperano in qualcosa di diverso.

Same old Tavecchio

Vittima di uno scherzo telefonico de “La Zanzara”, il presidente di Lega Carlo Tavecchio parla al telefono con un finto Massimo Ferrero:

«Guarda, non so cosa accadrà. Ci aspettavamo molto più equilibrio, questi stranieri ci rovinano tutta la baracca…».

Non è andata male come quando ha parlato di gay o donne nel calcio, ma il polverone è già nell’aria.

Emanuele Filiberto, presidente onorario dell’Italica, è pronto a ritirare la squadra:

«Non vogliamo esser visti come diversi. L’Italia è il paese che sento mio, una considerazione che vale per tutti i ragazzi che fanno parte di questa squadra».

Tavecchio deve frettolosamente ritirare le parole dette al telefono e augura al capitano Giuseppe Rossi un pronto ritorno in nazionale.

Nel frattempo, dietro la leadership solitaria degli oriundi e dei figli italiani nati da stranieri, le altre si tolgono punti in una confusione assoluta.

Una pazza domenica

Le giornate che seguono all’inizio della stagione cambiano in continuazione l’ipotetica sfidante dell’Italica al titolo. Avevamo lasciato le favorite al secondo posto — con l’eccezione della Campania, in crisi dopo una partenza pessima.

I biancorossi vengono da una domenica folle. Alla 6° giornata, al San Paolo arriva il Veneto di Guidolin. Il risultato finale lascia tutti inebetiti: 1–0 per gli ospiti, gol di Riccardo Meggiorini (che nel frattempo, dopo 10 giornate, è arrivato già a quattro reti in stagione. Che sono quasi le stesse della stagione reale…).

Sarri è a un passo dall’esonero, ma interviene Vincenzo De Luca, che stranamente per una volta parla non per mostrare il suo sdegno verso qualche mal funzionamento italiano, ma per sostenere il tecnico: «Non conosco bene Sarri, ma dobbiamo dargli il tempo di lavorare».

Per una volta, la lungimiranza ha la meglio e il mese successivo diventa un successo. La Campania è la squadra con più punti nelle quattro partite successive, l’unica insieme all’Italica a far bottino pieno. Comincia tutto da un 4–2 alla Sicilia in rimonta, passando per le tre ulteriori vittorie contro Puglia, Marche/Umbria e Calabria. I gol dalla panchina di Antonio Floro Flores sono pesanti per la truppa di Sarri.

In un San Paolo gremito e speranzoso, Floro Flores risolve al 91' la partita contro la selezione Marche/Umbria.

Esoneri rinviati e fischi

In realtà, non è solo Sarri sulla graticola. Conte e Mancini stavano rischiando qualcosa, ma entrambi trovano la giusta spinta per evitare la capitolazione. La difesa di ferro aiuta il Mancio, che poi trova persino un poker di Destro contro la Sardegna e risale la classifica. Meglio ancora va a Conte, che trova nella vittoria contro il Lazio la svolta della stagione: un 4–2 dove Graziano Pellè decide di esser decisivo con la sua hat-trick.

Immagino il dialogo hegeliano tra i due prima del calcio d’inizio.

In Friuli le cose vanno anche peggio. La squadra ha raccolto quattro punti in dieci gare e molti chiedono la testa di Capello manco fossimo in Russia. Eppure si scopre un particolare: il contratto fra la Regione e il tecnico non può esser rescisso prima del giugno 2016, qualunque sia il risultato in campo. Molti insorgono, ma non è la prima volta che Capello si rimangia una promessa.

Per ora si salva anche la panchina di Pasquale Marino: se escludiamo l’ottima forma sotto porta di Balotelli (l’80% dei gol porta la sua firma), la Sicilia è forse la squadra più deludente sinora. Appena sette punti raccolti, troppi pochi per sognare qualcosa di più.

Qualche critica la riceve persino Carlo Ancelotti, uno che in carriera ha subito le ire della Juventus, i rimbrotti di Berlusconi e i fischi del Bernabeu. Dopo un inizio scoppiettante, la sua Emilia Romagna sembra essersi persa. L’euforia per il 4–0 alla Toscana — che subisce i primi gol proprio a Bologna dopo 451 minuti d’imbattibilità — viene spazzata dalle brutte sconfitte in Sardegna (3–0) e Lombardia (4–0).

Alla fine a sbottare non è Ancelotti, ma capitan Luca Toni:

«Ancelotti è un vincente. Ha vinto titoli ovunque, è incredibilmente professionale e amichevoli con tutti: colleghi, giocatori e giornalisti. Attaccarlo non ha senso, dobbiamo far meglio di così. L’allenatore non c’entra nulla».

Il punto più alto della gestione Ancelotti: Saponara segna il 4–0 definitivo alla Toscana.

Le sorprese continuano

Nonostante alcuni screzi, la Lega Italiana qualche storia continua a regalarla. Ad esempio, ci sono due outsider piazzate molto meglio di quanto si pensasse.

La sorpresa per eccellenza è la Sardegna di Gianfranco Zola: sfruttando la spinta di Cagliari e delle mura casalinghe, i sardi hanno raccolto 10 punti nelle ultime cinque giornate e scalato la classifica. Merito anche di Cossu in versione assist-man e della coppia d’attacco Sau-Mancosu.

Un’altra rivelazione è l’Abruzzo di Eusebio Di Francesco, che naviga sì a metà classifica, ma che nella pre-season era dato per penultimo in classifica. Invece, gli abruzzesi hanno già sbancato Napoli e Roma. Il merito è dell’estro di Verratti, ma anche della forma sotto porta di Daniel Ciofani, a quota otto reti in campionato.

Oh, poi c’è anche Mauri che fa quattro gol all’Emilia-Romagna. Ma purtroppo davanti corrono troppo persino per la compagine lumbard.

Nulla di nuovo sul fronte delle Alpi

All’inizio parlavamo dell’Italica. Ci piacerebbe raccontare qualcosa di nuovo, ma questi ammazzano il campionato peggio della Juventus. Anzi, su Facebook e sui social comincia a diffondersi il sentore che gli oriundi siano paragonabili ai bianconeri. Osvaldo, per tutta risposta, dopo un gol esulta con una scritta sotto la maglia: «Antipatici perché vincenti».

Forse qualche ragione i tifosi ce l’hanno, se pensiamo che — per uno scherzo del destino — l’Italica gioca molte delle prime gare in casa, quasi tutte di fila. Al St. Jakob’ Park c’è entusiasmo, nel Bel Paese un po’ meno, perché sembra quasi esserci del favoritismo nei confronti della società italo-svizzera.

Tuttavia, i numeri sono dalla loro: dieci vittorie consecutive, 36 gol fatti, tre subiti. E tre giocatori nella top 5 dei cannonieri appartengono alla loro squadra, con il trio Rossi-Vázquez-Éder che sembra giocare come se si conoscesse da una vita.

Non è solo la striscia di vittorie consecutive a impressionare, ma anche il modo in cui arriva. Prendiamo le giornate 7 e 8, dove le avversarie al titolo si tolgono punti a vicenda. Invece, la squadra allenata da Giampaolo prima batte una Liguria comunque combattiva per 3–1 (Ganz jr. aveva persino pareggiato la contesa!), poi vince a Firenze con il lampo di Giuseppe Rossi, che in quello stadio ha fatto vedere cose discrete.

Se a Basilea spesso l’Italica passeggia, molti magari si aspettano che fuori possa soffrire l’ostilità nostrana. Invece, i giocatori sono abituati ai campi della passata Serie A e quindi giocare in Italia non costituisce un fattore ostile, anzi…

Anche se certi errori non si fanno, eh.

Magari non passeggia come fa al St. Jakob’ Park, ma la squadra di Giampaolo anche in trasferta convince. Il pomeriggio più brutto arriva allo Juventus Stadium, dove l’Italica vince solo all’86’ con un gol di Jorginho, dopo una partita giocata male e il pareggio di Gilardino nella ripresa.

Come si dice “gol scudetto” in tante lingue?

Forse è presto per parlare di campionato portato a casa, ma la Lega Italiana potrebbe aver trovato un nuovo padrone indiscusso.

Il logo della Crampi Regions’ League è stato realizzato da Alessia Lamantia

(continua…)

Articolo a cura di Gabriele Anello

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