Pina Russo
Educare il cane
Published in
4 min readDec 9, 2018

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Cos’è e come si affronta l’ansia da separazione nel cane

Rientri dopo un’intera girata passata fuori casa, vorresti riposarti un po’ e invece trovi uno sfacelo, tra divano smangiato , cesto della biancheria rovesciato, contenuto della pattumiera sparso sul pavimento (e in parte ingurgitato da Fido), chiazze di pipì per terra: potrebbe trattarsi di ansia da separazione nel cane.

Completamente errato pensare invece che si tratti di un “dispetto”, avvalorando questa presunzione con l’atteggiamento “colpevole” che il cane assume in seguito ai danni provocati: l’azione mossa da vendetta o dispetto non rientra nel comportamento canino, come pure “l’espressione colpevole”, che deriva invece da un abuso di punizioni da parte del proprietario.

In realtà il cane non si sente in colpa per i danni, sta semplicemente associando il ritorno a casa con la punizione.

Infatti, se punisci Fido retroattivamente, cioè a distanza di tempo dal comportamento indesiderato, acuisci solo la sua insicurezza, senza permettergli di capire l’associazione tra la sua azione e la ripercussione che ha determinato.

Danneggiamenti e distruzioni, che come detto non sono dovuti alla voglia di sfidare il proprietario o fargli un dispetto, sono invece frutto di frustrazione, panico, noia, o appunto timore del distacco.

Cos’è l’ansia da separazione nel cane?

Si tratta di una patologia comportamentale che può interessare cani di qualsiasi razza, età, e sesso, e pare che addirittura colpisca un cane domestico ogni sette.

Se Fido mostra un alto grado di attaccamento nei tuoi confronti; ti segue per tutta la casa; gratta la porta o si lamenta se lo chiudi in un’altra stanza; diventa iperattivo quando capisce che stai per uscire di casa; ti fa un mare di feste e pure di più (sfiorando l’eccesso) quando ritorni potresti avere a che fare con il tipico cane con ansia da separazione.

A ben pensarci quello appena delineato potrebbe essere il ritratto di Peppa, e in effetti negli ultimi mesi è capitato due volte che al mio ritorno a casa trovassi la pattumiera rovesciata.

Nel primo caso conteneva ossa di pollo e quindi ho pensato che fosse stata spinta dalla golosità.

Nel secondo ho cominciato a riflettere sul fatto che forse era troppo ridotto il quantitativo di crocchette che le davo, e gliel’ho aumentato (in effetti, per timore che ingrassi, mi tengono un po’ al di sotto di quanto consigliato sulla confezione del prodotto).

È chiaro però che se dovesse esserci un terzo accadimento dovrò per forza di cose pensare che anche nel suo caso si tratti di ansia da separazione.

La prima cosa che mi viene da pensare è che Peppa potrebbe avere (il condizionale è ancora d’obbligo) per via dell’abbandono subito (tra l’altro quando già aveva circa 5 anni), ma la realtà delle cose è che i trascorsi difficili come il suo possono predisporre, ma non causare.

La causa è rinvenibile nell’errato rapporto fra cane e proprietario: quindi sono solo io a poter risolvere il problema, se di questo dovesse trattarsi.

Come relazionarsi con cani affetti da ansia da separazione

Visto che, come detto, si tratta di un problema di socializzazione, è sulla relazione Fido-te che bisogna lavorare, e non sul singolo sintomo.

La causa principale è che gli hai riservato troppe attenzioni, trattandolo magari alla stregua di un bambino, rendendolo insicuro e eccessivamente dipendente.

E’ giusto interagire col cane, giocare con lui, portarlo a spasso, e così via, ma è necessario che ci siano anche dei momenti di reciproca privacy.

Se Fido ha necessità di seguirti come un’ombra e protesta quando il contatto (anche visivo) con te è momentaneamente interrotto, allora c’è un problema: si tratta di un cane che rischia di percepire talmente tanto la mancanza della sua figura di riferimento da dover sfogare l’ansia distruggendo gli oggetti o abbaiando incessantemente.

Se poi il cane si annoia, la situazione peggiora ulteriormente.

Il segreto dunque è trovare la giusta misura: devi giocare attivamente con lui e portarlo a spasso almeno mezz’ora al giorno, e poi lasciarlo in pace per alcuni lassi di tempo durante la giornata.

E quando sei fuori casa, per evitare che si annoi, lasciagli dei giocattoli interattivi.

A peggiorare i comportamenti dei cani con ansia da separazione è anche la paura: se vedi il tuo cane spaventato ti viene naturale stargli vicino, tranquillizzarlo, accarezzarlo, ma così lui cercherà sempre la tua rassicurazione per ogni minimo evento (rumori improvvisi, temporali, noia), e quando non ci sarai, si sfogherà sulla casa.

Piuttosto che rassicurarlo, prova a distrarlo giocando con lui.

Considera poi che ci sono anche casi in cui il cane distrugge oggetti o urina in casa per altre ragioni completamente diverse -dominanza, territorialità, malattie- ed è per questo che a diagnosticare il disturbo deve essere un medico veterinario che si occupa di comportamento animale.

L’approccio è complesso, perché non si lavora solo sul cane ma su tutto l’ambiente familiare circostante, e perché sono richieste costanza e una certa forza d’animo per non convincersi erroneamente di essere crudeli.

Quello che devi ricordare però è che l’ansia da separazione nel cane rende Fido SOFFERENTE, per cui la situazione va risolta in primis per lui.

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