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Gamificazione e Formazione: quando imparare diventa un gioco di ruolo
Il problema della Formazione è solo uno: è un dovere, ma manca il piacere. Quale può essere una soluzione? Spoiler nel titolo!
La Formazione dovrebbe essere l’investimento principale di chiunque.
Aziende, professionisti, dipendenti, manager, disoccupati.
Tutti dovrebbero dedicare parte del proprio denaro e del proprio tempo a sviluppare nuove competenze, aggiornarsi, scoprire nuove modalità e strategie per lavorare e vivere meglio.
Il mondo di oggi non premia chi “sa di più”.
Oggi vince chi è in grado di adattarsi in fretta e sviluppare soluzioni originali a problemi nuovi.
Questa è l’epoca dei Cigni Neri, l’epoca in cui le soluzioni non vanno ricordate.
Vanno apprese.
Per fortuna, è possibile farlo grazie alla Gamificazione.
L’apprendimento è un processo relazionale
Innanzitutto, è importante capire che imparare significa iniziare una Relazione tra il Soggetto che apprende e la sorgente da cui proviene l’Informazione.
Può essere un libro, un videocorso, un insegnante o una piattaforma eLearning.
Questo processo prevede dunque che il Soggetto operi al meglio nel Contesto in cui si trova e la Sorgente sia chiara, esaustiva e il più personalizzabile possibile.
Minore resistenza incontrerà il Soggetto nell’acquisizione delle Informazioni (una delle 3 fasi dell’apprendimento), più veloce ed efficace sarà tale processo.
Queste resistenze possono essere di due tipi:
- Le prime dipendono dalla Sorgente dell’Informazione, l’Oggetto di questo processo relazionale, ed è compito dell’Autore del Corso curare questo aspetto, selezionando contenuti appropriati e di qualità, optando per canali e strumenti calibrati su chi riceverà la formazione.
- Le seconde resistenze riguardano invece il Soggetto, le sue motivazioni e le sue abitudini.
L’Architettura delle Informazioni ci insegna che la realtà è sempre una questione di percezione e la percezione è per larga parte dipendente dal punto di vista di chi fa esperienza di un evento.
Vediamo assieme alcune Informazioni da calibrare e che permettono di costruire una Formazione di qualità.
Obiettivo e Risultato: perché una persona dovrebbe imparare qualcosa?
Una delle Informazioni che devo raccogliere all’inizio di un percorso di coaching è il Risultato preciso (Endgame) che un allievo vuole raggiungere.
Questa Informazione è essenziale perché permette di definire in modo più preciso le scelte che andranno fatte assieme.
Queste scelte sono dunque gli Obiettivi da soddisfare per raggiungere un Endgame.
Questo momento è essenziale perché troppo spesso si fa confusione tra Obiettivo e Risultato, con conseguenze disastrose in termini di performance e ROI formativo.
Il Risultato è ciò che vuoi ottenere.
L’Obiettivo un’azione da compiere per ottenere un Risultato.
Se il Risultato è stato stabilito in modo chiaro ed ecologico, è dunque sugli obiettivi che possiamo avere margine di manovra in caso di fallimenti e ritardi.
Proviamo ad applicare questo principio alla formazione.
Una volta stabilito un preciso Risultato formativo si può procedere con l’analisi dei partecipanti al corso, il budget, le tempistiche (in caso di formazione aziendale, ad esempio).
Sulla base di questi dati sarà possibile selezionare le strategie e gli strumenti più efficaci:
- Meglio una formazione intensiva di pochi giorni o spalmata su un lasso di tempo più grande?
- Meglio in presenza, eLearning, o una soluzione blended?
- Che tipo di canali sarà meglio adottare per trasmettere Informazioni?
- Che tipo di classe sarà meglio costruire?
Queste sono alcune scelte che andrebbero sempre compiute dopo un’attenta analisi del Contesto formativo.
Nel caso si voglia usare la Gamificazione per la Formazione sarà anche possibile decidere il tipo di Game Techniques da adottare, sulla base dei tipi di giocatore a cui ci rivolgeremo.
Motivazione Intrinseca e Motivazione Estrinseca
Una delle caratteristiche dei giochi è la Volontarietà.
Una persona sceglie liberamente di giocare, e nel caso si percepisse un obbligo staremmo parlando di obbligo.
E’ la stessa differenza che passa tra il giocare a pallone e giocare a calcio.
Il problema della Formazione,che sia aziendale o scolastica, è il suo carattere obbligatorio da una parte, e la mancanza di un verso scopo dall’altra.
Nessuno chiede volontariamente di passare 6 o 7 ore al giorno sui banchi di scuola per anni.
Potendo scegliere, quasi nessun dipendente vorrebbe continuare a formarsi per anni, anzi per sempre, dopo aver ottenuto un contratto o trovato un lavoro.
Perché formarsi richiede tempo ed energia, risorse che dobbiamo per forza togliere ad altre attività che potrebbero divertirci o darci qualcosa di “concreto”.
La Formazione è infatti necessaria, eppure nella maggior parte dei casi si rivela noiosa, obbligatoria, non personalizzata.
I risultati sono dunque spesso inferiori se rapportati alle potenzialità che si celano dietro una formazione efficace.
Nello specifico si dedica poca attenzione alla calibrazione della Motivazione dell’allievo.
Principalmente sono due le Motivazioni di cui dobbiamo occuparci quando costruiamo un percorso di formazione gamificata:
- Motivazione intrinseca: indica il piacere che si prova nel compiere un’azione
- Motivazione estrinseca: indica il desiderio di raggiungere un premio grazie ad un’azione
Le performance di una persona dipendono in larga parte dalla motivazione mostrata nei confronti dell’attività svolta.
E’ il motivo per cui spesso percorsi di formazione si rivelano poco efficaci: diventano un obbligo e manca una vera motivazione personale che spinga un allievo ad impegnarsi.
La Gamificazione individua ben 8 tipi di motivazione, 4 di tipo Intrinseco e 4 di tipo Estrinseco.
La scelta delle strategie di gamificazione da adottare ha lo scopo di accendere e rendere costante la Motivazione da parte di un allievo durante tutto il suo Player’s Journey.
Costruire una Formazione Gamificata con un Cerchio Magico
Per costruire un percorso di formazione gamificato è importante ragionare come Game Designer e seguire una serie di indicazioni molto semplici:
- Costruzione del Cerchio Magico: questo termine indica le regole e la struttura del “gioco”.
Ad esempio, occorre stabilire l’Endgame preciso da raggiungere, quali dinamiche e meccaniche sono più adatte per il contesto formativo (una classe di adolescenti sarà diversa da un team di collaboratori o dei dipendenti), il tipo di relazioni da favorire (collaborazione, competizione, libera) ed il “bottino” da riscuotere (ovvero premi e punizioni associati ai risultati degli allievi) - Analisi degli allievi: occorre capire che tipo di giocatori si ha davanti, le attitudini ed i canali di acquisizione preferenziale. Questo è possibile attraverso l’applicazione di precise Game Techniques e strategie il cui scopo è profilare gli utenti e che si rivelano utili anche nel caso della formazione. Nello specifico, una prima parte di un percorso formativo andrebbe sempre dedicata a questo tipo di analisi, dedicando la prima fase del Player’s Journey, quella della Discovery, alla raccolta di dati e feedback, che permetteranno di ottimizzare le performance delle fasi successive.
- Costruzione di una narrazione: la Gamificazione non è solo punti e premi, ma soprattutto il far sentire i partecipanti parte di un contesto più grande.
In questo contesto il Giocatore è sempre un protagonista, vive sempre l’avventura che merita e desidera.
E’ proprio questo a spingere un giocatore ad impegnarsi così tanto in un gioco: l’esplosione motivazionale che nasce dal sentirsi parte di qualcosa di più grande.
La differenza più grande tra un percorso formativo classico e la formazione gamificata è il focus.
Se nel primo caso ci si concentra sul rispettare meccaniche e risultati stabiliti a monte, nel secondo caso il percorso si modella sulla base dei partecipanti ed offre soluzioni personalizzate e customizzabili on the go.
A patto, ovviamente, che ci sia una progettazione efficiente a monte.
Conclusione
Come detto altre volte la Gamificazione funziona ovunque esista una relazione.
Nel caso della Formazione questo principio è ancora più valido.
E’ possibile stimolare la motivazione degli allievi, migliorarne il focus e valorizzarne punti di forza.
In più, la Gamificazione trasforma eventuali errori e problemi in Feedaback con cui migliorarsi.
Attraverso uno strumento come il Diario di Viaggio ad esempio è possibile costruire un vero e proprio gioco di ruolo il cui endgame è ad esempio lo sviluppo di autoconsapevolezza, facilitare il raggiungimento di obiettivi e comprendere le proprie attitudini personali.
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Hai un progetto che pensi possa trarre beneficio dalla Gamification?
Ti do un consiglio: parliamone assieme, senza impegno.
Queste tecniche sono utili, ma solo se contestualizzate bene.
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