Letterina dell’Epifania: perché recensiamo i libri non tradotti

The Book Girls
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2 min readJan 6, 2016

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Cari tutti,

Ogni giorno siete un po’ di più e di questo vi ringraziamo. Oggi vogliamo rispondere a un’obiezione che ci è stata mossa di recente, ovvero come mai leggiamo e recensiamo molti libri in lingua originale (nello specifico in inglese, anche se non escludiamo che qualcuna di noi ci faccia lo scherzone di recensirne altri in altre lingue: siamo piene di sorprese).

Le due colpevoli principali sono Giulia e Marta, che per ragioni diverse preferiscono leggersi i libri nella lingua in cui sono stati scritti, quando possibile. Una scelta obbligata nel caso di moltissimi romanzi che abbiamo recensito da quando abbiamo aperto il blog, dato che non sono pochi i testi mai tradotti in Italia, a prescindere dal loro valore. In altri casi la traduzione esiste, ma arriverà con grande ritardo: perché aspettare, quando possiamo leggerli subito con pochi clic?

Alcuni di voi ricorderanno l’uscita dell’ultimo Harry Potter, primo caso da quando ne abbiamo memoria in cui l’edizione originale fu distribuita ovunque il giorno dell’uscita, in attesa di una traduzione che arrivò solo tempo dopo. Ecco, capirete se non intendiamo aspettare la traduzione per parlare di Carry On, che con Harry Potter ha più di un punto in comune.

Questo però non risponde alla domanda di base. Noi potremmo, ovviamente, leggere un sacco di libri in lingua originale e scegliere di recensire solo quelli pubblicati in Italia. Ma come dicevamo nel nostro manifesto, il nostro obiettivo è di creare un discorso serio intorno alla narrativa per ragazzi: non ci interessa, insomma, creare un blog di consigli di lettura e tantomeno di consigli per gli acquisti. Parlare di narrativa per ragazzi, per noi, significa anche prendere in considerazione testi fuori catalogo, riscoprire grandi classici guardandoli con occhi nuovi, e ovviamente anche recensire, per quanto possibile, testi non tradotti in Italia. Ogni recensione e ogni post è parte di un discorso più ampio, di un quadro generale che potrebbe cambiare nel tempo. Ovviamente ci farebbe anche piacere riuscire ad anticipare qualche grande successo editoriale (non ci pare sia ancora capitato, ma nel caso daremo fiato alle trombe) o essere indirettamente complici dell’arrivo in Italia di un libro fino a quel punto trascurato. Ma sarebbe un bonus aggiuntivo.

Ultimamente abbiamo anche parlato di libri che dalle recensioni sembravano fantastici e invece ci hanno lasciate un po’ così, come Scritto nelle stelle di Aisha Saeed; abbiamo rispolverato un piccolo classico di Meg Cabot, Una ragazza americana; abbiamo riproposto l’esilarante stroncatura di After fatta da Alice. Insomma, ci siamo tenute occupate.

Come al solito, approfittiamo per lanciarvi un appello: se avete letto libri che noi abbiamo trascurato, anche e soprattutto in lingue che non conosciamo, fatevi sotto.

Abbracci,

The Book Girls

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