Nikko, la tradizione ad un passo da Tokyo

Il luogo che abbiamo preferito durante il nostro viaggio, mistico, immerso nella natura, sorprendente.

Nicoletta Donadio
Viaggiare leggeri
9 min readJul 25, 2016

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Altri articoli in questa serie: Tokyo, la porta del Giappone, Giappone istruzioni per l’uso, Kyoto, il Giappone che cercavo, Kyoto, tra giardini incantati e torii rossi, Nara, l’antica capitale del Giappone, Koyasan, la culla del buddismo giapponese, Hiroshima e Himeji, stupore e riflessione.

Schiaccia play e scopri Nikko
Continuate il libro iniziato a Tokyo ma cambiate la playlist per immergervi in una nuova atmosfera mentre siete sul treno.

Come arrivare
Nikko è raggiungibile facilmente da Tokyo. Se avete il JR pass dovrete raggiungere UTSUNOMIYA e poi da lì prendere un piccolo treno che porta direttamente alla città. Noi abbiamo preso uno shinkansen, il treno velocissimo per capirci, direttamente da UENO station. Hyperdia vi aiuterà a capire che strada fare. Se non avete il JR pass vi conviene prendere il treno diretto da ASAKUSA station, seguite le indicazioni per le linee della compagnia TOBU, che gestisce questo treno.

Quanto tempo dedicare
Si può visitare tranquillamente in una giornata, se invece preferite prendervela con più calma o gironzolare quando non ci sono troppi turisti potere arrivare in serata e dormire lì.

Inizia la visita
Nikko si legge “Nikkkkò” ed è sempre buffo sentire i giapponesi pronunciare questo paese. Già dal viaggio in treno si respira un’aria completamente nuova da Tokyo, fresca direi. Si vedono molte casette, risaie e piccoli cimiteri disseminati nella natura, la giornata è leggermente plumbea ma perlomeno non piove. Armatevi di un bel paio di scarpe da camminata e di una felpa perché si trova in una zona montuosa.

Appena arrivati rimaniamo un po’ delusi dalla cittadina che non è molto carina ma dopo circa 20 minuti di camminata(potete anche prendere un bus) finalmente entriamo nel bosco e ci meravigliamo dello spettacolo che si apre attorno a noi.

Insalatina di pollo e verdurine con gelatina salata da Chaya

Ritornando un attimo sul percorso tra la stazione e il bosco ci fermiamo per il pranzo in un ristorantino consigliato dalla lonely planet, Chaya, che offre la tipica cucina di Nikko, formata dalle pietanze quasi completamente vegane mangiate dai monaci buddisti. In particolare la specialità è la pelle di Tofu, chiamata Yuba. Non mangerei qui tutti i giorni ma ho apprezzato questa esperienza e la consiglio a chi vuole immergersi a pieno nel posto.

Il primo tempio che incontrerete salendo la montagna è Rinnoji, purtroppo non potrete che vederne solo una foto perchè è coperto per lavori di ristrutturazione, è visitabile internamente pagando un biglietto. Noi abbiamo deciso di saltarlo perchè davanti a noi c’erano diverse scolaresche e non avevamo voglia di visitare con così tanti ragazzini chiassosi intorno, abbiamo così guadagnato tempo evitando lo scontro in seguito.

Mappa e punti di interesse di Nikko, quelli da noi preferiti hanno una stella

Prima di proseguire è utile conoscere qualcosa in più sui templi e la religione in Giappone.

Shintoismo, Buddismo e templi

La parte più autentica e storica del Giappone è formata da una miriade di templi, ad un certo punto ne avrete la nausea, ve lo assicuro. Perciò non correte per vederli tutti, piuttosto selezionate quelli che più vi interessano e quando siete lì godetevi l’atmosfera e la tranquillità senza guardare l’orologio e pensare al prossimo, il relax è assicurato. Se non possedete un interesse per questi luoghi e non vi piace il relax in mezzo alla natura allora questa meta forse non è per voi. La maggior parte di essi è a pagamento, ma si tratta quasi sempre di cifre molto basse, 200 o 300 Yen.

Ci sono due tipi di templi, buddisti e shintoisti. Ad oggi le due religioni coesistono pacificamente e alcune volte sarà difficile capire di che tipo sia uno specifico tempio. Il modo più semplice di capirlo è guardando il simbolo su una mappa, è shinto se il simbolo è un tori, mentre è buddista se il simbolo è una svastica rovesciata.

Lo shintoismo è un insieme di credenze religiose nato in Giappone e tramandato fino ad oggi. Si basa sul pensiero per cui gli dei siano ovunque intorno a noi, troviamo quindi il dio del riso, quello del sole etc… Ogni tempio è dedicato ad un dio specifico e i simboli che si trovano attorno ad esso richiamano in qualche modo quel dio.

Una statua di volpe al tempo dedicato al dio Inari a Kyoto

Per esempio il tempo Inari a Kyoto è dedicato al dio del riso e dal sake, si può venire a contatto con il dio tramite la volpe che custodisce le chiavi del granaio. Potrete quindi vedere statue e immagini di volpi ovunque. Nell’articolo dedicato a Kyoto troverete altre curiosità specifiche su questo bellissimo tempio.

I templi shintoisti si distinguono per il classico ingresso costituito da due grossi pali che sostengono una “trave” orizzontale, chiamati torii e servono per purificarsi.

Attraversati i torii, prima di arrivare al vero e proprio Jinja, ci si purifica con un rituale, solitamente si tratta di quello dell’ acqua, ci sono però anche rituali con il fuoco o la sabbia. Raggiunta la parte centrale si china il capo due volte e si battono le mani sempre due volte ed infine si suona la campana. Ricordate poi di lasciare un’offerta al tempio.

Ema di fronte al Toshogu Shrine di Nikko

Nei giardini dei templi shinto si trovano anche gli Shimenawa: si tratta di grosse corde con appesi degli elementi in carta bianca, che simboleggiano la presenza di un dio ed al contempo scacciano il maligno. Fuori dal tempio si vedono anche appese delle tavolette di legno (ema), dove solitamente si scrivono i propri desideri, sperando che la divinità del tempio li possa esaudire. Ho letto bellissimi desideri di altri turisti come me e spero si siano avverati.

Il buddismo è uno stile di vita che si è sviluppato più di 2.500 anni fa in India, da allora si è sviluppato in tutta l’Asia e il resto del mondo. Il Buddha (Siddhartha Gautama) non aveva intenzione di creare una religione ma stava cercando di trovare un modo per superare le sofferenze della vita. Ci sono tre diverse correnti di Buddismo oggi:

  • Theradava, il più antico, sviluppato soprattutto nel sud dell’Asia, come in Sri Lanka.
  • Mahayana, praticato nel nord, China, Korea, Vietnam e Giappone.
  • Vajrayana, quello che si trova in Tibet.
Dewa di fronte al tempio Tayuin-byo a Nikko

I templi buddisti vengono chiamati O-Tera. Prima di entrare nell’area del tempio, ci si trova di fronte a due statue dall’aspetto inquietante, chiamate “Dewa”, a guardia del tempio e rivolte verso nord, poiché è da quella direzione che arrivano le forze del male. A me questi guardiani ricordano i personaggi di Dragon Ball, chissà se l’ispirazione viene proprio da lì.

Prima di arrivare al tempio i fedeli spesso acquistano dei bastoncini di incenso per poterli poi accendere ai piedi della statua del Buddha, o, sbattendo un contenitore cilindrico, prendono dei foglietti di carta con su scritte delle preghiere, che poi legano alle piante od ai supporti che trovano nei dintorni del tempio, come buon augurio.

Pagoda a 5 piani al tempio Sensoji a Tokyo

Questi rituali assomigliano molto a quelli della religione Shinto, queste due religioni nel corso della storia si sono spesso incrociate, tanto che tutt’oggi molti giapponesi seguono sia rituali buddisti che shintoisti. Un monaco a Koyasan mi ha raccontato un aneddoto molto curioso: “I Giapponesi vanno nei templi shinto per celebrare tutto ciò che è legato alla nuova vita, battesimi, matrimoni, etc…, mentre vanno i quelli buddisti per celebrare la morte”.

Affianco ai templi buddisti troverete le pagode, “To”, solitamente formate da cinque piani (a rappresentare aria, fuoco, terra, acqua e vento) o tre (a rappresentare passato, presente e futuro).

Ora torniamo nei boschi di Nikko e andiamo a visitare il più famoso complesso di templi della città e uno dei più famosi del Giappone, Toshogu Shrine. Il costo di entrata è di 1.300Yen, se ricordo bene il prezzo più caro pagato fin’ora. Questo tempio è famoso perchè contiene le spoglie di Ieyasu Tokugawa, il fondatore del Tokugawa Shogunate, una dinastia militare che ha governato il Giappone dal 1603 al 1867. A differenza dei comuni templi Shintoisti, è decorato finemente, con circa 2.5 milioni di foglie d’oro. Presenta molti edifici, ognuno con differenti sculture, colori e dimensioni. Dopo aver pagato il biglietto attraverserete uno degli edifici meglio decorati del Giappone, Higurashi-mon, che significa luogo che incanta le persone dall’alba al tramonto. Purtroppo è coperto da ponteggi fino al 2019, ma tranquilli che potrete ammirare molto altro.

Le tre scimmie sagge

Appena entrati girate leggermente sulla sinistra per ammirare una scultura di un gatto che dorme Nemuri-neko, creata dal famoso artista Hidari Jingoro. Simboleggia la città di Nikko e lo spirito di Ieyasu. Poco dopo un’altra famosa scultura attirerà la vostra attenzione, si tratta delle “tre scimmie sagge”, simboleggiano uno dei motti del buddismo che si è sviluppato ormai in tutto il mondo, non vedere il male, non parlare male e non sentire il male.

Un’ultima scultura da non perdere è quella degli elefanti, si trovano sulla sommità di uno dei edifici dello spiazzo principale. La storia narra che l’artista che li ha creati non aveva mai visto un elefante e ha usato solamente la sua immaginazione.

Non abbiate fretta durante la vostra visita ma sedetevi e fermatevi quando possibile per godere a pieno l’atmosfera del tempio. Per voi viaggiatori virtuali ho trovato questa bellissima galleria di immagini che vi lascerà a bocca aperta.

La visita si conclude dopo la salita al mausoleo con le spoglie che vi costerà un pochino di fatica ma la vista del complesso dall’alto e i magnifici alberi la ripagheranno.

Usciti da Toshugo decidiamo di visitare un’altro tempio, molto meno turistico ma altrettanto meraviglioso, Taiyuin-byo. Si tratta questa volta di un tempio buddista e infatti all’entrata potrete subito notare le due figure a protezione del tempio. Qui si trovano le spoglie del nipote di Ieyasu, Iemitsu. Quello che mi ha colpito di più qui è la tranquillità e la natura circostante che convive in un’armonia perfetta con gli edifici sacri. Lo spettacolo più bello vi apparirà alla fine di una scalinata molto ripida, noi ci siamo seduti per circa mezz’ora lassù e ci siamo rilassati come non succedeva da tempo.

A questo punto, visto che sono solo le 4, decidiamo di camminare ancora un po’ e di visitare un luogo consigliatoci dalla nostra amica Maria, Kanmangafuchi Abyss. Si tratta di una gola formata dall’eruzione del monte Nantai dove sono stati allineati circa 70 statue del dio buddista Jizo. Vedrete queste statue in tutto il Giappone, sono molto riconoscibili perchè presentano sempre un bavagliolo rosso. Questo dio è il protettore dei bambini deceduti e in generale delle anime perse.

Potrete continuare ad inoltrarvi tra le gole e ammirare cascate e acqua cristallina, vi consiglio nuovamente di fermarvi, c’è una piccola casupola affacciata sul torrente perfetta sia quando il sole è cocente sia quando piove, potrete ammirare e imprimere meglio nei vostri ricordi questo posto incantevole oppure fare meditazione.

Il nostro giro a Nikko finisce in questo luogo mistico e piano piano torniamo ai ritmi frenetici di Tokyo.

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Nicoletta Donadio
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(@nikla88) Italian, Product designer. Love Zumba, Books & 70’s rock. Funnier in person… 🏃🏻‍♀️