Kyoto, il Giappone che cercavo

La capitale turistica del Giappone ci sorprende per la sua eleganza e per la miriade di cose da vedere.

Nicoletta Donadio
Viaggiare leggeri
6 min readSep 9, 2016

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Altri articoli in questa serie: Tokyo, la porta del Giappone, Giappone istruzioni per l’uso, Nikko la tradizione ad un passo da Tokyo, Kyoto, tra giardini incantati e torii rossi, Nara, l’antica capitale del Giappone, Koyasan, la culla del buddismo giapponese, Hiroshima e Himeji, stupore e riflessione.

Fatti accompagnare dalla musica e da un buon libro
Ho scelto una playlist di musica giapponese e non, si ascolta con facilità e rispecchia ciò che si respira a Kyoto, tra turisti, studenti da tutto il mondo e gente locale. Il libro che consiglio per questa parte del viaggio è “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden. Insieme a Sayuri camminerete nel quartiere Gion di Kyoto e scoprirete l’arte delle Geishe, il perfetto contorno ad una storia d’amore quasi impossibile.

Come arrivare
Sicuramente la città più facile da raggiungere, moltissimi treni collegano Kyoto a Tokyo e Osaka, i principali punti di entrata in Giappone.

Dove alloggiare?
Noi abbiamo pernottato in due hotel diversi, entrambi pulitissimi e con una buonissima colazione. The b Kyoto e Urbain Kyoto Kiyomizugojo. Se decidete di stare qui per più di 5 giorni vi consiglio di dare un’occhiata a Airbnb, il portale dove privati cittadini affittano camere ai turisti. Ho usato questo servizio in altre città ma conviene solo per periodi lunghi in quanto bisogna accordarsi con il proprietario per il rilascio delle chiavi e occorre prenotare con anticipo, qui troverete alcune opzioni per Kyoto. Sicuramente risulta più economico e vi permette di conoscere delle persone locali ed “entrare nelle loro vite di tutti i giorni”.
L’area più consigliata è quella di Gion e attorno alla stazione dei treni, le attrazioni sono dislocate ad anello intorno al centro città, stando in centro sono raggiungibili facilmente.

Quanto tempo dedicare
Ci vuole un minimo di 3 giorni per assaporare questa città e le attrazioni principali, si tratta del fulcro della storia e cultura giapponese perciò vedete voi in base a quello che volete vedere durante il vostro viaggio se dedicare più o meno tempo.

Inizia la visita
Arriviamo nella bellissima e moderna stazione ferroviaria verso le 11 e prontamente cerchiamo un ufficio turistico dove acchiappare una mappa della città. Una simpatica signora ci consegna vari opuscoli e ci consiglia come prima visita il castello di Nijo raggiungibile velocemente con un bus.

Armadietti portabaglio

Il nostro albergo si trova nell’altra direzione perciò lasciamo lo zaino più grande qui. In tutte le stazioni del Giappone e in molti punti turistici troverete comodi e sicuri armadietti, coin lockers, dove poter lasciare il vostro bagaglio, il costo dipende dalla grandezza ma in media è di 400 Yen. Attenzione! Le valigie grandi non entrano perchè gli armadietti sono piuttosto stretti, se potete optate per zaini o borsoni morbidi. Solo nelle stazioni più grandi ci sono quelli formato enorme e costano anche il doppio, circa 1000 Yen.

Ninomaru Palace, castello di Nijo

Questo castello del 1603 venne costruito per Ieyasu e poi terminato dal nipote Iemitsu, entrambe già conosciuti durante la visita a Nikko. È un insieme di vari edifici, tutti grandiosi e finemente decorati sia fuori che dentro, veniva usato dal capo di stato militare come ufficio e luogo di ricevimento quando risiedeva a Kyoto. Particolari da non perdere:

  • Ninomaru Palace. Creato per impressionare i visitatori è costruito quasi interamente con cipressi Hinoki, tipici del Giappone e con molti dettagli dorati.
  • Giardino giapponese. Decine di sfumature di verde si incontrano con le rocce e si specchiano nell’acqua abitata da pescioloni rossi e neri. Una delizia per gli occhi e per l’anima.
  • Pavimenti a usignolo. Mentre camminate dentro al castello sentirete ad ogni passo un cigolio che assomiglia al cinguettio dell’usignolo, se pensiate sia un caso vi sbagliate. Questi pavimenti chiamati uguisubari sono stati architettati così per proteggere il capo militare dall’attacco di assassini e ladri senza però creare troppo rumore e disturbo.
Bento box con riso, anguilla, vongole, tempura, tofu e altre cose non identificate

Finita la visita mangiamo pranzo in un’area adibita alla fine del percorso, optiamo per due Bento Box. Si tratta di un pranzo completo contenuto in un box molto carino e ben impacchettato. Come vedete nella foto sono presenti vari tipi di cibo e sono tutti diversi, come sempre le imitazioni di plastica vi aiuteranno a sceglierlo.

Ci spostiamo con il bus al tempio d’argento, Ginkakuji che si trova a nord est del centro. Arriviamo là un’ora e mezza prima della chiusura, l’atmosfera è molto più rilassata e riusciamo a goderci il bellissimo giardino e la passeggiata in mezzo agli alberi di acero.

Due esempi di Goshuin

Il biglietto di entrata a questo tempio ci colpisce subito e, dopo varie domande, capiamo che si tratta di un Goshuin, una “calligrafia” commemorativa riguardante questo tempio. I giapponesi le collezionano su un quadernetto che potrete comprare anche voi in qualsiasi tempio. Solitamente sono scritte al momento dal maestro calligrafo alla fine del percorso, personalmente le trovo bellissime. Il quaderno costa sui 1200 Yen mentre per gli Goshuin dovrete fare un’offerta di circa 300 Yen.

Finita la visita al tempio vi consiglio di intraprendere la passeggiata del filosofo che parte proprio da qui e finisce poco prima del tempio Nanzeji. È una piacevole passeggiata lungo un fiumiciattolo e sotto i ciliegi perciò è molto suggestiva durante il periodi di fioritura degli stessi. Deve il suo nome al filosofo Nishida Kitaro che usava questo luogo per meditare.

Il tempio di Ginkakuji

Muoversi in città
I bus di Kyoto non mi sono proprio rimasti nel cuore, sono comodi ma non molto frequenti o puntuali e soprattutto è difficile capire quale prendere con una semplice cartina, Google Maps e Arukumachi sono risultati un prezioso alleato. Sono comunque un’emozione da provare, prima di tutto sono proprio come quelli dei cartoni animati, piccoli, carini, colorati e pieni di studenti e anziani. Seconda cosa troverete l’autista da me soprannominato “autista artista”, provvisto di un microfono come quello dei cantanti, il quale parla come una macchinetta per tutto il viaggio(ovviamente troverete pure quelli silenziosi o almeno credo) ed infine quando scendete vi dice grazie per aver scelto il suo bus. Un’altra cosa che ci aveva messo leggermente nel panico(“oddio e ora che facciamo, ci becchiamo una multa enorme!”) è il modo di pagare la corsa. Innanzitutto alla fermata trovate il segno della porta dove dovrete mettervi in coda, dopodiché salite dalla porta posteriore e sedetevi in uno dei minuscoli sedili facendo attenzione alle ginocchia e alla gente che dorme con la bocca aperta. Un monitor vicino all’autista mostra il percorso e la prossima fermata, suonate il campanello per prenotarla. Il biglietto si paga prima di scendere all’autista, il prezzo è fisso, 230 Yen oppure 500Y se volete l’abbonamento giornaliero. Se non avete moneta disponibile potrete usare una macchinetta per il cambio situata sempre vicino all’autista.

Per le destinazioni nella cintura di Kyoto il treno è sempre l’idea migliore, veloce e se avete il JR pass è gratuito.

Se avete più tempo a disposizione di soli 2–3 giorni allora la bicicletta può essere una buona alternativa per spostarsi a Kyoto, la Kyoto cycling map sarà il vostro alleato perfetto. Anche per chi non vuole usare questo mezzo consiglio comunque questa cartina e gli itineari che propone.

Piccola mappa di Kyoto.

Nel prossimo post la seconda parte della nostra visita a Kyoto.

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Nicoletta Donadio
Viaggiare leggeri

(@nikla88) Italian, Product designer. Love Zumba, Books & 70’s rock. Funnier in person… 🏃🏻‍♀️