Videogiochi da ascoltare — Instant Classic

Non voglio allarmarvi, ma Ioannis ha preso di nuovo il controllo di questa rubrica.

Ioannis Largo
Frequenza Critica
8 min readJun 28, 2021

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Videogiochi di ascoltare copertina

Una dozzina di settimane fa, un canale youtube caratterizzato dall’upload di tracce di videogiochi degli anni 80–90 ha caricato quattro musiche strumentali di un particolare videogioco. Non faccio il nome di questo videogioco — e per videogioco intendo eroge — perché è uno dei miei punti deboli e non voglio che sia utilizzato contro di me durante la vita quotidiana in redazione e o in un qualsiasi tribunale. Semplicemente, apprezzo tantissimo il character design della dolce e innocente protagonista femminile; purtroppo tal titolo fa parte di quella categoria di titoli oscuri, cattivi, crudeli, dove si interpreta un figlio de mig… che tratta male la protagonista, distrugge la sua mente, insozza il suo corpo innocente e corrompe la sua candida anima. Può sembrare strano, perché questo tipo di eroge è qualcosa più di questo decennio che degli anni 80–90, dove i protagonisti erano depravati sessuali dal cuore d’oro come Desmond, Rance, Rune e altri.

Curioso come nell’amico Nippone la locuzione “cuore d’oro” bilanci attività moralmente condannabili. Membro di un’organizzazione criminale dedita all’estorsione, allo strozzinaggio e al monopolio dell’industria pornografica? Ma ha il cuore d’oro ed è un ottimo cantante! Violentatore seriale, sociopatico capriccioso e avvezzo a scatti d’ira? Ma ha il cuore d’oro e combatte contro i cattivi, e poi ha scacciato quel vecchio ufficiale che faceva prostituire sua figlia! Ha distrutto un villaggio, sterminandone i suoi abitanti? Cattura degli innocenti animaletti per farli combattere in palestre molto kitsch? Cuore d’oro! Anzi Heartgold!

Meglio ritornare al discorso di prima, se si può parlare di un discorso sensato e non di una farneticazione priva di qualsiasi senso logico. Dato che sono incapace di disegnare, scrivere, di qualsiasi attività legata alle arti del trivio e del quadrivio, non posso consegnare a K… volevo dire alla protagonista una vita migliore. Sì, lo so, forse è positivo non avere tali talenti, perché l’ecumene non è ancora pronto a Gul Dukat rapisce Jean-Paul in duecentomila cartelle, ventisettemila vignette e pure trentaquattromila endecasillabi.

Ah, tutto ciò è piuttosto patetico?

Ciao, mi chiamo Ioannis, piacere di conoscerti!

Comunque, questa per appropriarmi violentemente e abusivamente della rubrica Videogiochi da Ascoltare di Alteridan, citando, forse a casaccio, le colonne strumentali di dieci misconosciuti titoli.

Ai tempi dei miti e delle leggende, e dei floopy e dei joystick duri come il marmo

Decenni fa, la PC Master Race condivideva la terra con diversi H/PC Neanderthal Race, oramai estinti ma ancora nel cuore dei diversi appassionati. Il Commodore Amiga in Europa, lo Sharp X68000 e il NEC PC-9801 in Giappone. Queste macchine avevano come particolare punto di forza le loro caratteristiche multimediali, grazie a un particolare hardware grafico e sonoro. Oggi ci occuperemo proprio dell’aspetto sonoro, con diverse tracce strumentali tratte da diversi giochi.

Frequenza Critica — Videogiochi da Ascoltare
Diapositiva di Alteridan che entra in redazione e scopre non solo che ho di nuovo rubato la rubrica Videogiochi da ascoltare, ma che è dedicata ai titoli per Amiga e soprattutto per PC-98.

Death Knights of Krynn

Quando si parla dei giochi di ruolo del passato remoto, ossia anni 80–90, si va sul sicuro citando Ultima, la creazione di Richard Garriott, Might and Magic di Jon Van Caneghem e Wizardry, il difficilissimo primo dungeon crawler videoludico, prodotto di due studenti universitari statunitensi e divenuto famosissimo in Giappone attraverso diversi sequel apocrifi. Non roba del tipo: oh perbaccolina, ho sbagliato la costruzione del personaggio e non ho sfruttato le potenzialità della multi-classe mago bianco— sciampista. Roba del tipo: sono entrato nel tunnel dell’eroina per colpa di Wizardy IV.

Sì, ho ficcato il link ad archive.org. Dimostrami il tuo coraggio. Do it, slave! No, Dama non sto minacciando i lettori.

Accanto a queste tre saghe, si dovrebbe inserire la famosa Gold Box, ossia una dozzina di titoli che avevano in comune lo stesso motore di gioco e soprattutto erano ambientati nei mondi di proprietà della TSR. Oh, stiamo a parlare del marchio creato dalla buon’anima di Gary Gygax, il babbo di Dungeon & Dragons e probabilmente del gioco di ruolo cartaceo, quindi un universo che va da Forgotten Realms a Greyhawk, passando per Dragonlance, Ravenloft, Spelljammer e tanti altri. Questi titoli pur avendo alle spalle la prestigiosa licenza erano nettamente inferiori a quei tre citati precedentemente, perché erano paragonabili a un modulo cartaceo convertito in digitale, quindi frutto di un’idea di gioco ruolo cartaceo come “sfida” tra i giocatori e l’autore del modulo (manco il master) a suon di tiro di dadi. Chi è un po’ NERDDDDDDDDDDDDDDD! sa che alcuni moduli scritti sempre dalla buon’anima di Gygax erano difficilissimi e punitivi. EUMATE duro e puro, spacco spada elfica ammazzo famiglia di goblin.

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L’era delle Drow dai body attillati e dai capelli cotonati. Scusate, ho il 1991 nell’occhio.

Questi titoli della Gold Box furono convertiti per il PC-98, arrivando nel lontano Nippone insieme ai compagni cartacei e letterari. Tra questi scelgo il secondo della trilogia dedicata a Dragonlance, più per l’ambientazione che per l’aspetto sonoro.

Per tale personcina Dragonlance è l’esempio perfetto dell’idea del fantasy popolare di quel periodo. La creazione dei coniugi Hickman potrebbe (ed è) essere superficiale e monotona all’occhio di un lettore moderno abituato alle opere di un Martin, Le Guin, Evangelisti, Pratchett e tanti altri (anche di autori più semplici come Troisi o Sapkowski). Storie semplici, vere e proprie trascrizioni di avventure cartacee, una forte ambientazione fiabesca a tratti pudica, dove l’attenzione all’ambientazione è minima ed è tutta rivolta ai patimenti dei diversi protagonisti durante le loro avventure. Il corrispettivo nipponico sono Sword World o Record of The Lodoss War o la comica Slayers, soprattutto i primi due che hanno un’origine simile a quella di Dragonlance, ossia sessioni di gioco trasformate in romanzi. Entrambi vivono in un mondo semplice e idilliaco, dove tutti gli uomini erano coraggiosi e giusti, le donne innocenti e virtuose, nessuna divagazione sociologica o etnografica, la vita è una semplice ed epica avventura.

Ah, giusto, questo articolo è dedicato alle colonne sonore. Quindi vi lascio quella per PC-98, che è semplicemente la conversione effettuata da Hitoshi Sakimoto della colonna sonora originale composta da George Sanger per Amiga. Mi è stato difficile trovare informazioni su tutto ciò, c’è chi parla di conversione, chi cita un altro compositore nipponico. Comunque George Sanger ha curato la colonna sonora di Wing Commander, Maniac Mansion, Evil Genius e il caro nostro Putt-Putt. Hitoshi Sakimoto ha curato la colonna sonora di Final Fantasy Tactics, Valkyria Chronicles 3 e altri. Quindi mica pizza e fichi, ed è interessante vedere tanti famosi artisti, compositori e programmatori agli inizi.

Night Slave

Questo sparatutto a scorrimento della Melody del lontano 1996 per PC-98 è tuttora apprezzato, tanto che ci sono stati dei tentativi di traduzione amatoriale e soprattutto il consiglio di disattivare le scene di sesso. Mecha e un equipaggio tutto al femminile, quindi aspettiamoci scene saffiche a volontà. Questo titolo fa riflettere brevemente sulla rappresentazione delle relazioni non eteronormative nei videogiochi. Queste spesso oscillano tra il puro e duro tokenism e i peggiori stereotipi, soprattutto se c’è la possibilità di avviare la canonica romance con il protagonista. Molti si sono lamentati dell’assenza della romance in Fallout New Vegas, ma forse questa è stata un’ottima idea, si rischiava di rovinare personaggi non eteronormativi come Arcade e Veronica e far rendere conto al giocatore che Sharon of Rose Cassidy va per i quaranta anni. Comunque sto divagando troppo (Baldur’s Gate 2 è l’unico gioco con una romance ben scritta, basta), i vecchi eroge tendenzialmente avevano un’idea piuttosto stereotipata delle relazioni lesbiche: spesso si va direttamente verso il BSDM leggero, a cui si affianca la necessità di un ermafroditismo, il tutto giustificato dall’assenza o poca presenza di maschi nell’universo di gioco. Night Slave prova a inserire un’abbozzata storia d’amore.

Al di là di tutto ciò, la colonna sonora di questo titolo è stata curata da PANDA, pseudonimo di Nakayama Yuki. Non solo l’audio puro e duro, ma una parte del gioco.

Power DoLLS

Tanto tempo fa, su una imageboard lontana, un anonimo si lamentò di come il primo (o il secondo, non ricordo) Shōjo Sentai Lakers fosse difficile e addirittura lo paragonò al più casto e innocente Sakura Wars (del quale era uscita da poco la traduzione amatoriale del primissimo capitolo). Un altro anonimo gli rispose con il canonico Grazie al c… Sebbene entrambi i protagonisti fossero circondati da ragazze, Akira Dandoji si diverte di brutto, mentre Ichiro Ogami se gli va bene deve aspettare il matrimonio. Cosa voglio dire? Che gli strategici e RPG eroge tendono a essere più difficili di quelli casti, proprio perché il giocatore è invogliato a continuare il gioco per le scene di sesso e non per la storia. Non lo so, ma questo c’entra in parte con Power DoLLS della Kogado, che non è un eroge ma un semplice strategico a turni.

In verità quando tantissimi anni fa (si parla di una decina/quindicina, eh) scaricai il primissimo capitolo da chissà dove, ero convinto che tal titolo fosse un eroge. Rimasi molto deluso dal fatto che al massimo mi aspettava una pin-up a fine missione. Ricordo un titolo lentissimo e difficile, dove si muovevano questi mecha su una mappa esagonale e si poteva chiedere il supporto aereo. Cercavo un Syndicate zozzo, mi ritrovai un Xcom (Classic!) al femminile con qualche pin-up. Solo anni dopo ho ascoltato la colonna sonora dei diversi capitoli capitoli e devo dire che era molto, ma molto ben fatta.

Sembra che debba dire grazie a Hiroto Saitō, curatore anche della OST di un Lodoss of War dell’anno domini 1994.

Ah, ho letto che nell’adattamento inglese di questa saga dei titoli hanno inventato la scusa del pianeta formato da sole donne al posto di una divisione femminile di idols. Contessa mia, dove arriveremo?

Shadow Fighter

Sarebbe interessante scrivere la storia dell’Amiga e del suo ruolo nella formazione di un’industria videoludica europea. Questa macchina era inadatta alle conversioni dei giochi più famosi provenienti dalle console, ma alcuni giovani sviluppatori si sbizzarrirono nell’aggirare questi limiti proponendo diversi titoli.

Shadow Fighter della italianissima NAPS team è l’esempio perfetto: tentava di imitare il più famoso Street Fighter 2 creando un buonissimo picchiaduro adatto alle caratteristiche dell’Amiga. Devo essere sincero, non ricordo granché di questo picchiaduro e ho dovuto vedere qualche video, soprattutto perché non è un genere che apprezzo; spendevo il mio tempo sull’Amiga con altri titoli, dal già citato Syndicate, passando per Superfrog, James Pond, Grand Prix e Kick-Off. Ho riscoperto la colonna sonora e devo dire che era molto ben fatta con ottime tracce strumentali sullo stile di Street Fighter 2.

Inserisco brevemente anche Turrican, un altro classico per Commodore 64 e Amiga, del quale è arrivata una raccolta per remastered per Nintendo Switch, la quale Lucchi ha subito acquistato al volo in edizione fisica deluxe.

Cosmic Psycho

Questo eroge della Cocktail Soft del lontano 1991 è un’avventura grafica con alcune sezioni platform. Lo stile grafico non è niente di che e la trama è piuttosto standard: siamo un semplice studente nipponico che si trova teletrasportato nel lontanissimo futuro, dove dovrà combattere nemici crudeli e giacere con diverse ragazze. A occhio e croce non sembra un granché; però ha un’ottima colonna sonora strumentale. Curata secondo vndb da PANDA, RAY e BAKI, ovviamente tutti pseudonimi.

Ora passiamo al sesto…

Cosa? Ho finito lo spazio? Ma devo ancora parlare di due famosi tornei di arti marziali! Di quel gioco che fu un flop alla sua uscita, ma ebbe un successo tardivo e i nipponici iniziarono a fabbricare copie bootleg con fini speculativi! EURO Touhou! Ciccio Umemoto! Vabbè, ci penserò nella prossima puntata.

Ah, dimenticavo. Se indovinate il titolo accennato all’inizio, scriveteci e potrete vincere un qualcosa, non so cosa, forse solo la mia rabbia o le mie lacrime, estratte alla Jimmy Olsen.

Double dimenticavo. Metto i link agli articoli di Alteridan parte di questa rubrica (123456).

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