[I libri del crepuscolo]: i consigli di luglio
Eccoci qui, pronti per affrontare l’afa tipica di luglio, con grinta e coraggio.
Ovunque siate — mare, montagna, collina, città — c’è sempre modo di leggere qualcosa di bello e appagante. Le cosiddette letture da ombrellone, possibilmente distraenti dai brutti pensieri, che sollazzino e che al contempo siano di qualità. Ambra e Lucio hanno scelto il tema del mese e noi continuiamo a dispensare consigli libreschi.
Ergo, basta cincischiare. Partiamo tra 3… 2… 1…
UN GRAPHIC NOVEL HO/WE/GO O UN PICCOLI BRIVIDI
Il consiglio di Kara Lafayette:
Showman killer — Omnibus, di Alejandro Jodorowsky e Nicolas Fructus.
Il nostro amatissimo Jodo scrive una serie di storie con al centro un killer mercenario, creato appositamente dal dottor Courcolain per non provare alcun tipo di sentimento e emozione. Una macchina, dunque, presumibilmente perfetta per essere utilizzata all’occorrenza. Lui è Showman killer e non ha nessuna intenzione di essere lo schiavo di qualcuno. Inizierà, quindi, a gestire la sua esistenza da solo, in compagnia di montagne di kublar-oro e di una specie di lucertolone parlante, suo assistente (o per meglio dire, servo).
Il contesto è l’universo fantascientifico secondo la mente bizzarra di Jodo (per chi ha apprezzato Incal e La Casta dei Meta-Baroni sa di cosa parlo) e, seppur la trama non sia nulla di sconvolgente o particolarmente originale, la lettura è piacevole e divertente, grazie anche alla grottesca ironia del nostro affezionatissimo. Questo volume racchiude le tre storie (Un eroe senza cuore, Il bambino d’oro, La donna invisibile). Magari non è il massimo della comodità da portare nel borsone da spiaggia, ma vale la pena di prenderlo per bearsi, soprattutto, della magnificenza delle illustrazioni di Fructus. Il volume è rigido, le pagine sono spesse, su carta patinata.
“Padrone, perché salvare questo piccolo? I miei sistemi razionali mi dicono che non preannuncia niente di buono!”
“Sento come un calore, qui, nel petto… Sarà tenerezza…?”
Il consiglio di Davide Mana:
Monstress, di Marjorie Liu e Sana Takeda.
In un mondo nel quale vagano gli spettri di antiche divinità sciamaniche morte da strani eoni, una guerra fra umani e semiumani ha lasciato il continente diviso in un precario equilibrio politico e militare.
Ma ora, un mistero disseppellito da una spedizione archeologica decenni or sono sta per scatenare il caos, riaccendere il conflitto, e cambiare per sempre il volto della realtà.
E Maika Halfwolf è al centro di tutto questo.
Ed è un mostro.
La serie di Liu e Takeda ha vinto 5 premi Eisner, quattro Premi Hugo ed un premio Harvey, ed è uno dei migliori fumetti pubblicati nel ventunesimo secolo.
In Italia esce per Mondadori.
Il consiglio di Andrea Lupia:
Immortal Hulk Vol. 1: Or Is He Both?, libro di Al Ewing e Joe Bennet.
L’inizio della run più interessante del Golia Verde da anni a questa parte pone le basi per una storia che da subito mostra un’unica direzione identificabile: l’orrore. Alla matrice scientifica (o meglio fantascientifica) del personaggio che da sempre è stato diviso fra questo polo e l’estremo opposto della psicologia e dei sentimenti, ne viene aggiunto un terzo, il mistero. Quest’ultimo da subito si presenta davvero come “magico” con tutte le sue caratteristiche distintive, l’inconoscibilità, la vaghezza e l’impossibilità di essere pienamente compreso e spiegato. Dall’orrore del corpo mutato e della psiche irrimediabilmente rovinata, a quello dell’anima, altrettanto trasfigurata. Giustamente definito un capolavoro in atto.
“Ti proteggerò sempre. Perché ti voglio bene, stupido ragazzino. Andiamo…”
Il consiglio di Domenico Attianese:
Witch Doctor. Cosa succederebbe se Doctor House dovesse occuparsi di casi magici come si occupa di medicina? O se John Constantine dovesse affrontare i suoi demoni, e quelli di altri, con un approccio medico?
Succederebbe Witch Doctor, una run Horror/Dark Fantasy/Medical Drama (No, davvero) che vede il Dr. Vincent Morrow affrontare creature sovrannaturali con l’aiuto di Eric Gast, suo infermiere di fiducia, e Penny Dreadful, anestetista-non-si-sa-bene-di-quale-dimensione-e-specie.
Una narrazione originale e parecchio interessante, che si è chiusa in sole tre run, dal 2011 al 2013. Una serie che non ha avuto il successo che meritava, venendo interrotta prima del tempo e lasciando molto in sospeso.
Nonostante questo, vale la pena recuperare i due volumi tradotti in italiano, con tutto quello che è stato pubblicato.
Anche perché non si sa mai.
Il primo volume, Sotto i Ferri, potete trovarlo qui, il secondo, Mala Sanità, qui.
“Io non sono uno scienziato pazzo. Perché tutti pensano che sono uno scienziato pazzo?”
Il consiglio di Nicola Laurenza:
Perramus, di Juan Sasturain e del mitico Alberto Breccia, che la 001 edizioni ha raccolto in un bell’omnibus corposo qualche anno fa. È considerato il primo capolavoro del fumetto argentino che parla in maniera esplicita della dittatura, e infatti il primo volume (Il pastrano dell’oblio) uscì quando i militari erano ancora saldamente al potere.
Lo stile di Breccia si muove tra un espressionismo quasi allucinante e momenti surreali, mentre la storia è quasi un lungo incubo in cui il protagonista, un uomo che ha abbracciato l’oblio per dimenticare gli orrori del suo presente (il suo nome, Perramus, è preso da una marca di impermeabili che si ritrova a indossare), si ritrova invischiato in una lunga vicenda picaresca in giro per un America Latina onirica, cercato da squadroni della morte con la forma di teschi ma con alleati preziosi: ad esempio Jorge Luis Borges, che nel fumetto (a differenza di quanto accadde nella realtà dove le sue proteste furono timide, e gli fu rimproverato aspramente nonostante le sue scuse) è uno dei personaggi principali della resistenza contro la dittatura. Sembra un fumetto politico, e lo è certamente, ma leggerlo significa calarsi in un mondo da incubo che tocca più territori horror.
Buona lettura.
“Sei coraggioso, Perramus?”
“Non lo so, ma credo di non esserlo stato.”
I consigli di:
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